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sábado, 23 de junio de 2018

Notte Magica di San Giovanni


Notte di San Giovanni, il 23 giugno.

La festa cristiana di San Giovanni è il 24 giugno (commemorazione della sua nascita), sei mesi prima della vigilia della nascita di Gesù, che è il 24 dicembre. Questi sei mesi sono la differenza che i Vangeli indicano tra l'una e l'altra nascita.
Fino ad oggi, la notte tra il 23 e il 24 giugno e particolarmente propiziatoria per la celebrazione è la combinazione di tradizioni pagane e cristiane; sucede spesso che le feste cristiane, si mischia alle credenze più antiche e alle superstizioni.
Le prime celebrazioni sono in tempi antichi legate al solstizio d'estate, quindi legate ai cicli della natura e risalgono almeno al 5.000 a.C. quando hanno cominciato a rendersi conto che ad un certo punto dell'anno, i giorni hanno iniziato ad accorciarsi, e i riti erano di passaggio per portare la Terra dal predominio lunare a quello solare durante la notte più corta dell’anno, simboleggiava la potenza del sole, la luce e l’inizio dell’estate, per questo motivo i falò e il protagonista della celebrazione.
Il fuoco è uno degli elementi comuni nelle tante tradizioni, il fuoco che nutre il sole e lo fa luminoso e forte.
Le erbe di San Giovanni 
Sempre in questa lunga notte di festeggiamenti dei riti e credenze come bruciare le vecchie erbe nel falò e raccoglierne di nuove per avere un anno fortunato, soldi e salute, era un’usanza molto diffusa la raccolta delle erbe di San Giovanni: si diceva che in questa notte e bagnate dalla rugiada avessero funzioni farmacologiche: in un proverbio romagnolo si dice “la guaza ‘d San Zvàn la guarès ogni malàn” (la rugiada di San Giovanni guarisce tutti i mali). Si riteneva addirittura che chiunque si bagnasse con la rugiada durante questa magica notte si dotava di una barriera in grado di difendere da ogni tipo di corruzione.
Con l’utilizzo di erbe si preparavano talismani con la convinzione che la singolare posizione degli astri concorresse a caricarli di virtù. 

Tra le erbe di San Giovanni usate come talismani possiamo menzionare: 

− l’iperico dai fiori gialli, da tenersi sul corpo tutta la notte per proteggere dalle sventure, e garantire sonni sereni, o fuori dalle porte per proteggere le famiglie 

− l’artemisia contro il malocchio.

− la ruta per le proprietà curative, e come scaccia diavoli, data la sua forma a croce

− la menta bagnata dalla rugiada a garanzia della lunga vita. 

− la salvia a proteggere dalle creature malvagie. 

− la verbena simbolo di pace e prosperità; cara alle streghe, era in grado di guarire dalle malattie
− il ribes i cui frutti rossi sono chiamati anche bacche di San Giovanni; 
− la vinca, utilizzata anch'essa per la preparazione di talismani vegetali; 
− la mandrágora, una delle piante più pericolose, con la doppia facoltà di sedare ed eccitare data la sua essenza ambivalente, maschio e femmina; molto cara alle streghe, la usavano per preparare narcotici e filtri d’amore.
− il rosmarino che, appeso con iperico e ruta alle porte delle case, teneva lontani diavoli e streghe.
− l’aglio, potentissimo talismano, se raccolto prima del sorgere del sole era particolarmente forte contro la stregoneria. 
− l’artemisia, preservava dai fulmini ed era amuleto protettivo contro il malocchio. 
− la lavanda, riposta a mazzetti nei cassetti e negli armadi, proteggeva la biancheria e per estensione anche tutta la famiglia. 
− la felce, donava capacità divinatorie, forze soprannaturali e sapienza (secondo le credenze il suo fiore si schiude solo la Notte di San Giovanni, resta visibile per un attimo e può essere raccolto solo dopo aver lottato con il diavolo). 
− l’erba carlina, che serviva ad impedire il passo malefico della strega; se inchiodata alla porta di casa infatti, costringeva la strega a contarne con esattezza tutti i capolini. 
Con queste piante era possibile fare l’acqua di San Giovanni”; se raccolte nella notte fra il 23 e il 24 giugno, messe in un bacile colmo d’acqua lasciato fuori casa per tutta la notte aveva il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie ma nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture, soprattutto quelle pronunciate contro i bambini. 
Il Nocino di San Giovanni 
“… unguento unguento mándame alla noce de Benevento supra acqua et supra vento  et supra onne maltempo “. 
Un’altra usanza tradizionale è quella della preparazione del nocino, liquore delle streghe, nella notte di San Giovanni. Il noce è il grande ed antico albero di Benevento attorno al quale si riuniscono a convegno le streghe. Le noci vanno colte verdi perché possono essere trapassate da uno spillone da parte a parte e devono rimanere in infusione nell'alcool fino alla notte di San Lorenzo (10 agosto), poi vanno filtrate, zuccherate, e aromatizzate con droghe e spezie, come la cannella e i chiodi di garofano.
Celebrare queste cerimonie e riti, che ci sono state tramandate dalle tradizioni antiche, ci riporta a quelle modalità strettamente legate alle nostre radici e ci permette di non dimenticare mai tutto ciò che ci unisce alla Terra e ai suoi cicli che sono la potenza energetica della Natura; essenziali nella vita di ognuno di noi.


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